TAMOXIFENE EG20CPR RIV 20MG
Sono in corso degli studi miranti a verificare per quanto tempo dovrebbe estendersi il trattamento con il tamoxifene dopo l’intervento per carcinoma mammario. Alcuni studi sul tamoxifene hanno dimostrato che le pazienti che assumono tamoxifene in dosi elevate per un lungo periodo hanno un rischio leggermente accresciuto di sviluppare un carcinoma dell’endometrio, la mucosa che riveste l’utero. Tuttavia, questo rischio deve essere valutato rispetto ai benefici derivanti dal trattamento, che per la maggior parte delle pazienti sono di gran lunga superiori ai rischi. Se diagnosticato in stadio iniziale, il carcinoma dell’endometrio può essere curato con successo. I primi segni sono sanguinamento vaginale anormale, che, tuttavia, è causato spesso anche da patologie non cancerose, come i polipi.
Effetti collaterali meno frequenti
Il tamoxifene, simulando l’azione dell’estrogeno, s’inserisce nei recettori, ma non è in grado di attivare le cellule neoplastiche, che quindi non si dividono. Finché il tamoxifene rimane al suo posto, gli estrogeni non hanno la possibilità di raggiungere le cellule neoplastiche, che di conseguenza crescono più lentamente o non crescono più. I Profili Farmacologici sono schede che danno informazioni sintetiche sui farmaci antitumorali, sul modo in cui essi si somministrano e sugli effetti collaterali cui possono dare adito. Se compaiono dolore, sensazione di calore, gonfiore o sensibilità localizzati a un arto, oppure dolore toracico, informate immediatamente l’oncologo che vi ha in cura perché potrebbero essere i segni di una trombosi.
- È usato, inoltre, per il trattamento di numerose altre patologie.
- Sono abbastanza frequenti all’inizio del trattamento, ma tendono a scomparire dopo le prime settimane.
- Gli ormoni sono sostanze che l’organismo produce naturalmente, che fungono da ‘messaggeri’ chimici e contribuiscono a controllare l’attività delle cellule e dei vari organi.
- Giacché il tamoxifene può causare senso di nausea e lasciare un sapore metallico in bocca, alcune pazienti preferiscono prenderlo quando mangiano.
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È possibile eseguire un test per accertare lo stato dei recettori per l’estrogeno (ER) e stabilire se il tumore è ER-positivo. I tumori ER-positivi rispondono molto bene al tamoxifene, ma alcuni studi hanno dimostrato che il farmaco può essere altrettanto efficace anche nei tumori ER-negativi. I tumori con recettori per l’estrogeno sulla superficie delle cellule che li costituiscono si definiscono ‘positivi ai recettori per l’estrogeno’, spesso abbreviato in ER-positivi.
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Gli effetti collaterali più diffusi, oltre al senso di nausea, sono le vampate di calore e sudore, in particolare durante la notte. Il tamoxifene si somministra dopo il trattamento chirurgico in pazienti in età pre e post-menopausale per ridurre il rischio di recidiva. Il tamoxifene si somministra solitamente dopo la conclusione della chemioterapia. Il tamoxifene si somministra spesso prima dell’intervento allo scopo di ridurre le dimensioni Testosterone fenilpropionato del tumore in modo che sia possibile limitare l’asportazione al solo nodulo anziché estenderla a tutta la mammella (mastectomia).
Altre riferiscono un incremento della secrezione vaginale e prurito vulvare. Il tamoxifene si presenta sotto forma di compresse rivestite da 10 mg e 20 mg. È in vendita con diversi nomi commerciali, che sono spesso stampigliati sulle compresse. Tamoxifene è un farmaco di classe A prodotto dalla ditta RATIOPHARM ITALIA Srl. È possibile acquistare il farmaco Tamoxifene in qualsiasi farmacia che disponga dei requisiti necessari alla vendita del farmaco (i farmaci di classe C sono acquistabili soltanto sotto prescrizione medica e quindi non disponibili nelle parafarmacie). Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico.